“A partire da giugno 2004 abbiamo diffuso un comunicato in cui chiedevamo a chiunque di contribuire al progetto inviando una o più banconote attualmente in uso nel proprio paese, di un valore ritenuto significativo dal mittente.
Abbiamo quindi studiato e approntato tutti i possibili metodi fisici, chimici e biologici in grado di alterare irreversibilmente il materiale (carta, inchiostro ecc.) di cui sono fisicamente fatte le banconote. Nei giorni fra il 19 e il 22 ottobre abbiamo sottoposto ciascuna banconota ricevuta ad uno qualunque di tali metodi e successivamente le abbiamo tutte esposte in galleria.
Il 20 novembre, alla fine della mostra, i residui di ciascuna banconota, accompagnati da un certificato che descrive il processo avvenuto, sono stati rispediti al mittente” (C.P. 2004).
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Progetto realizzato per la mostra a cura di Hajnalka Somogyi, Trafo Gallery House of Contemporary Arts, Budapest, ottobre 2004.
Metodi e sostanze impiegati: manipolazione (stropicciamento, sfregamento ecc.), masticazione, ingestione/digestione, carbonizzazione, frammentazione, acido solforico, acido cloridrico 37%, idrossido di sodio al 25% e al 33%, acido formico, ipoclorito di sodio al 20% (a freddo, a caldo, e con agitatore di provette e biglie di vetro), WC net gel (a caldo e con agitatore di provette e biglie di vetro), candeggina comune (a caldo), tri-cloro-etilene, di-metil-formamide (a caldo), decolorante per capelli, acetone, aspergillus niger e penicillium (muffe del pane), masticazione ed ingestione da parte di mus musculus (topolino comune), pesciolini d’argento.
Complessivamente sono state alterate 90 banconote, per un valore totale di circa 1000 euro. |